Tra Storia e Vigneti
Il Maestoso Castello della
Volta di Barolo
Il Castello è oggi proprietà delle Cantine Marchesi di Barolo
Il Castello della Volta di Barolo è costituito da un possente fabbricato caratterizzato da una torre tonda centrale che sorge su un’altura dalla quale è possibile ammirare a 360 gradi il paesaggio circostante.
Oggi di proprietà delle Cantine Marchesi di Barolo, per molti secoli il Castello fu abitato e difeso dai Falletti, i Signori dei luogo.
«Neminem cognosco praeter Deum» Questa scritta stava sopra la porta del Castello della Volta ed era vanto dei Falletti di Barolo il «non aver mai riconosciuto alcun superiore al mondo», rimarcando, così, che i Castelli della Volta e di Barolo erano allodiali, ossia in piena proprietà e non feudali, in quanto ricevuti in concessione da un Signore dietro prestazione di un giuramento di fedeltà.
Un crocevia di personaggi storici e cultura
Un personaggio storico di spicco che caratterizzò la storia del Castello della Volta fu la Marchesa Juliette Colbert (conosciuta anche come Giulia di Barolo, moglie di Carlo Tancredi Falletti di Barolo). Illustre benefattrice della Torino risorgimentale, amava trascorrere periodi di villeggiatura al Castello in compagnia di celebri personaggi, tra questi si distingue lo scrittore Silvio Pellico (noto autore de Le Mie Prigioni). Alla Sua morte, nel 1864, la Marchesa Giulia, vedova e senza eredi, costituì l’Ente Morale Opera Pia Barolo, cui fece dono di tutti i Suoi beni, per perpetuare le Sue numerose iniziative caritatevoli.
Silvio Pellico scrisse proprio dal terrazzo di quel Castello alcune delle sue pagine più celebri.
La localizzazione strategica del Castello della Volta è tale che, a differenza di Barolo, la località «Volta» è distintamente rappresentata nella cartina «Pedemontium et Monsferratus» presente nell’imponente corridoio - 120 metri di lunghezza per sei di larghezza - che conduce alla Cappella Sistina adornato con le carte geografiche: la Galleria delle carte geografiche, commissionata da papa Gregorio XIII che venne realizzata tra il 1580 e il 1585.
Seriamente danneggiato da un bombardamento durante l’ultimo conflitto mondiale, a partire dal 2016 sono stati messi in atto dalle Cantine dei Marchesi di Barolo importanti interventi di consolidamento e restauro.
Parte della copertura è stata risanata ponendo l’attenzione al riutilizzo dei materiali lignei in buono stato di conservazione, tramite l’analisi mediante prelievo di micro carote.
Il ripristino strutturale è stato realizzato mediante il parziale svuotamento del muro perimetrale costituendo un cordolo “a tasca”, a favore della solidità dell’appoggio dei calanti lignei.
Attenzione è stata posta anche allo stato conservativo degli intonaci tardo ottocenteschi che per alcune porzioni manifestano fenomeni di decoesione. È stato studiato l’intervento di restauro mediante iniezioni di silicati di etile, iniezioni di malta idraulica e stuccature puntuali.